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Christopher Paolini
 
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 Ambar -Il destino di una ragazza

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MessaggioTitolo: Ambar -Il destino di una ragazza   Ambar -Il destino di una ragazza I_icon_minitimeGio Giu 05, 2008 7:29 pm

Ciao!!! Vabbè, a qst punto manca solo la mia storia... Vi dico già da ora ke fa skifo, così cm faccio skifo io a scriverla... ma mi girava in mente da un pò di anni (5 x l'esattezza), ed ora ho iniziato a scriverla... Nn siete obbligati a leggere...
A prop, all'inizio nn si capisce bene chi siano i xsonaggi e dv sia ambientata la storia, xciò se volete vi posto delle kiarificazioni..

Ok.. pronti??? Posto giusto un pezzettino: il migliire d tt ql ke ho scritto finora, l'inizio... Niente prologo, niente introduzione... mi piace entrare direttamente nella storia...

Non spaventatevi...:affraid: :affraid:

Sicuro ke siete pronti??? ok... se continuate a leggere vuol dire di si...


CAPITOLO I: LA SCUOLA DI OROTHEN

Sono le 8.48. Nel mezzo di una noiosissima lezione di geometria, dalla finestra appaiono dei tipi, saranno stati una decina, che salutano affettuosamente un loro amico che probabilmente vedranno nel pomeriggio, offrendo un comodo pretesto di distrazione a gente fin troppo tediata. In classe Kori, notevolmente in difficoltà, tenta di risolvere un problema alla lavagna, mentre i suoi compagni, semi-addormentati, cercano inutilmente di seguire oppure ripassano la lezione per l’ora successiva, quasi certi di essere tra le vittime del giorno.
L'ora successiva, tiro con l’arco, è tra le più faticose della giornata, infatti dopo questa, sebbene molto lentamente, passano tutte le ore e si sente il suono acuto e liberatorio della campanella che tutti aspettavano di sentire. Tutti meno che Ari, la quale nel pomeriggio avrebbe rimpianto non poche volte perfino la noiosa lezione di geometria di quella mattina.


Consigli?? Siate sinceri x fav... se nn vi piace qlkosa ditelo...
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MessaggioTitolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza   Ambar -Il destino di una ragazza I_icon_minitimeGio Giu 05, 2008 10:09 pm

brava, scrivi bene continua ti prego, mi sono molto incuriosito, inoltre c'è anche un filo spiritoso in fondo, veramente brava aspetto trepidante la prossima pubblicazione!
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MessaggioTitolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza   Ambar -Il destino di una ragazza I_icon_minitimeGio Giu 05, 2008 10:18 pm

Grazie!!!! Davvero ti piace???? Si capisce tutto?? ecco il resto del capitolo...

Dopo pranzo il sole riscaldava ancora un po’ l’ambiente prima dell’incombente gelo invernale, perciò Ari ne approfittò per fare una passeggiata. Si spinse fino al limitare del bosco , dove vi era il suo posto preferito: un prato verde attraversato da un piccolo ruscello d’acqua fresca e limpida. Le pietre sul fondo erano lisce e levigate da quell’acqua ricca di minerali che proveniva dalla montagna e confluiva nel grande lago che si trovava nel bosco. Vicino alla riva cresceva una specie rara di piante, appartenente alla famiglia delle felci, che offriva riparo dal sole nei mesi più caldi… Poco più in là c’era una zolla di terra nella quale erano spuntati dei tulipani rosa, mentre in acqua crescevano delle eleganti orchidee.
Affascinata dall’atmosfera magica che aleggiava in quel posto, Ari perse completamente il senso dello scorrere del tempo e, quando arrivò al campo d’allenamento dove la aspettava il suo sfidante, era pomeriggio inoltrato. Il suo sensei e Kurt, lo sfidante, stavano combattendo, così Ari aspettò pazientemente che i due si accorgessero della sua presenza. Dopo quasi un’ora riuscì ad avere la loro attenzione e cominciò a combattere con Kurt. La seduta di allenamento finì tre ore dopo; tre ore durante le quali Kurt si era sbizzarrito a sconfiggerla in tutti i modi possibili, sfoggiando una notevole fantasia coreografica.
Ari, sudata ed avvilita, stava per andare a farsi la doccia quando il sensei la chiamò in disparte:« Ari, fra meno di un mese hai l’esame, non puoi assolutamente permetterti soste»
«È che non mi sentivo molto bene- rispose la poveretta- sono andata a fare una passeggiata e ho perso il senso del tempo. Mi dispiace»
«Sei in ottima forma, ma ho notato che da qualche giorno sei in ansia per qualcosa. O forse dovrei dire per qualcuno?»
«Sensei, non mi và di parlarne. Sono desolata»
«Capisco, non importa . Domani ti do un pomeriggio libero, ma voglio che tu risolva la faccenda. Devi essere concentrata sugli allenamenti per l’esame!»

Ari pensava a tante cose in cuor suo ed era infastidita da questo continuo parlare dell’esame, come se non fosse già abbastanza difficile così! E poi quel ragazzo sparito nel bosco, Avtar, di cui nessuno sa niente. Avrebbe voluto dire tutte queste cose al Sensei, ma non avrebbe capito. Lui, con quella sua calma irritante e quell’atteggiamento severo; a volte si chiedeva se avesse mai avuto un cuore. In realtà un cuore ce l’aveva , ed era molto più dolce e generoso di quello della maggior parte delle persone.
Il suo nome era Ylota Von Cripht , ma vi aveva rinunciato quando, diventato un Guerriero Supremo, aveva scelto un appellativo più corto e meno importante: Nimal. Il suo atteggiamento era il frutto di anni di esercizi spirituali e duelli spossanti, obbligatori per chi, come lui, proveniva da una famiglia guerriera tanto ricca quanto fanatica. Per questo Nimal abbandonò ben presto la sua casa e prese a viaggiare, dapprima con il suo maestro e in seguito da solo. Come impone la tradizione, egli ricevette in dono la spada e la missione che aveva ereditato dal suo maestro, il quale esalò davanti a lui l’ultimo respiro. Tutte le prove che dovette affrontare nella sua lunga vita dedita all’insegnamento formarono il suo carattere e lo resero una persona molto meditativa e serena, ma anche molto esigente nei confronti del prossimo.
Tutto questa Ari non lo sapeva , e non sapeva nemmeno quanto si stava sbagliando. Timidamente rispose: «Grazie, prendo congedo» ed andò via. Tornata in camera sua, pianse: aveva un brutto presentimento riguardo al suo amico scomparso.


PS. non fate caso alle virgole perchè di solito me le mette la prof!
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MessaggioTitolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza   Ambar -Il destino di una ragazza I_icon_minitimeGio Giu 05, 2008 10:26 pm

mi piace molto come descrivi, ma il centro, il racconto forse deve essere messo più in risalto, poichè in alcuni punti nn è facilissimo da seguire
com brava continua pure!
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MessaggioTitolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza   Ambar -Il destino di una ragazza I_icon_minitimeGio Giu 05, 2008 10:32 pm

Tranquillo, le descrizioni tra poco finiscono ed inizia il racconto vero e proprio... a dir la verità molti mi hanno detto di descirvere di +... Anke se non so se ci riuscirò... Cmq se vuoi posto ancora, tanto ce l'ho tutta scritta fino al capitolo 8...
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MessaggioTitolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza   Ambar -Il destino di una ragazza I_icon_minitimeGio Giu 05, 2008 10:33 pm

si continua pure
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MessaggioTitolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza   Ambar -Il destino di una ragazza I_icon_minitimeGio Giu 05, 2008 10:42 pm

OK... secondo capitolo... Come avrete notato sono moooooooolto corti!!!

CAPITOLO II: La riunione segreta

Quella sera stessa, dopo la lezione, le arrivò un messaggio della sua squadra che la avvisava di una cerimonia d’iniziazione che si sarebbe tenuta l’indomani a mezzanotte nella foresta, lontano da sguardi indiscreti, ed Ari aveva elaborato davvero un bel piano per lasciare il castello senza essere vista. La sua era, infatti, un’organizzazione non autorizzata, non perché facessero qualcosa di male, ma perché non raggiungeva il numero minimo di partecipanti. Perlopiù si parlava, ma venivano organizzate anche feste, giochi e “contese”, cioè duelli abbastanza cruenti nei quali l’offeso aveva il diritto di sfidare l’offensore. Questo tipo di combattimento, in quanto và contro il principio dei Guerrieri secondo cui la lotta non deve essere un modo di risolvere i conflitti, è vietato ad Orothen.

La scuola è ben organizzata e le lezioni si svolgono durante tutto l’arco della giornata: di mattina, dalle 8 alle 13, ci sono le lezioni di teoria, che comprendono Matematica, Alchimia, Elfico, Tiro con l’Arco, Latino, Fisica, Scienze, Arti manuali, Storia, Botanica e Filosofia; e di pomeriggio ci sono le lezioni di combattimento con i Sensei. Questi è un vero e proprio maestro di vita che insegna, oltre che a combattere, anche a cavarsela nelle diverse situazioni impreviste della vita.
Trovandosi al limitare di una fitta foresta dove vivono numerose creature magiche, la scuola necessita di una protezione molto accentuata, ed è per questo che di notte girano per tutto il castello delle guardie armate per controllare che questa creature non attaccassero gli studenti, ma anche questi ultimi non uscissero dopo il coprifuoco delle 23.00.

L’indomani il tempo passò piuttosto rapidamente e alle 23.30 Ari, dopo aver controllato che nessuno la seguisse, si calò con una corda giù dal balcone e si diresse furtivamente verso il luogo dell’incontro. Al limitare della foresta, le sentinelle le chiesero la sua oaki, una specie di biglia che veniva usata come segno di riconoscimento e che era molto adatta a contenere l’energia, e, dopo averla vista, la fecero passare. Non dovette camminare molto per raggiungere la radura, poiché non si spingevano mai troppo all’interno per paura delle creature che si diceva vivessero lì. L’iniziato era nel centro e parlava con alcuni membri che gli stavano spiegando cosa avrebbe dovuto fare. La prova era la stesa per tutti: dovevano conquistarsi la loro oaki rubandola al sithar che viveva su un albero poco distante da lì. Questo uccello dal piumaggio dorato poteva compiere viaggi lunghissimi per raccogliere queste pietre che poi accumula nel suo nido. In seguito, l’iniziato avrebbe giurato di non rivelare a nessuno l’esistenza di questa organizzazione ed i nomi dei partecipanti alle riunioni.

Ma quella sera c’era una novità. Avtar, anch’egli membro del gruppo, era stato ucciso da un Orco che, non si sapeva come, si era infiltrato tra le protezioni magiche della scuola. Secondo alcuni, spettava a loro il compito di vendicarlo, anche se, essendo molto rischiosa, la proposta non fu accettata da tutti. La spedizione venne fissata per il mese successivo, dopo gli esami.

Dopo circa tre ore, Ari ritornò nella sua camera e fu accolta dal suo letto caldo e confortevole: per fortuna nessuno si era accorto della sua assenza.


Pensate sia un'azione troppo avventata???
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MessaggioTitolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza   Ambar -Il destino di una ragazza I_icon_minitimeGio Giu 05, 2008 10:43 pm

scusa ora nn posso leggerlo attentamente lo farò domani.........aspetterò con ansia
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MessaggioTitolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza   Ambar -Il destino di una ragazza I_icon_minitimeGio Giu 05, 2008 10:46 pm

ok.... tranquillo... Io tra 1 pò vado... Ciaociao..
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MessaggioTitolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza   Ambar -Il destino di una ragazza I_icon_minitimeGio Giu 05, 2008 10:48 pm

ciao
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MessaggioTitolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza   Ambar -Il destino di una ragazza I_icon_minitimeVen Giu 06, 2008 4:07 pm

brava molto avvincente!
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MessaggioTitolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza   Ambar -Il destino di una ragazza I_icon_minitimeVen Giu 06, 2008 5:55 pm

Grazie... :oops: :oops: :oops:
Posto il prossimo capitolo...

CAPITOLO III: La spedizione nel bosco

Le ultime due settimane prima delle vacanze di Natale sono le peggiori perché precedono il primo modulo dell’esame di combattimento e i Sensei intensificano gli allenamenti. La tensione è alle stelle e cresce man mano che si avvicina il fatidico giorno. In più, ad Orothen, c’era un insolito fermento causato dalla notizia della morte di uno studente: i controlli vennero intensificati ed il coprifuoco anticipato alle 22.00.
Ari fu una dei fortunati quel trimestre, perché superò l’esame senza intoppi e così poté preoccuparsi della spedizione che si sarebbe tenuta tre giorni dopo, e di come avrebbe dovuto fare per eludere tutti i vari controlli.

Alle 23.30 erano tutti nella radura senza essere stati scoperti: un risultato che non avevano osato sperare dopo i controlli degli ultimi giorni. Carichi d’entusiasmo, s’inoltrarono nella foresta, buia e spaventosa, senza luci per non attirare le belve. Si diressero a Nord, in modo da attraversare la foresta, ma ben presto incominciarono a deviare. Non avevano un motivo preciso per cambiare sentiero, semplicemente incominciavano a sentire un senso d’oscurità e seguirono quel presentimento. Dopo circa un’ora di cammino cominciarono ad avvertire i primi sentori di pericolo: i lupi ululavano alla luna e in lontananza risuonava uno strano verso, molto simile a quello di un orso. Ma non era niente in confronto alla nebbia che s’infittiva rapidamente ed alla crescente sensazione di freddo, un freddo che penetrava fino alle ossa e che non prometteva nulla di buono.

Erano quasi arrivati al centro del bosco quando gli ululati si fecero più forti e cominciarono a scorgere i primi lupi. Erano enormi, dagli occhi rossi e con la bava alla bocca, ma avevano qualcosa di strano, sembravano quasi intelligenti come umani: erano Mannari.
Ben presto, tutto il branco era accorto con la speranza di rimediare un lauto pasto e non aveva tardato a circondare il gruppo di ragazzi. Molto prontamente, e forse anche in maniera un po’ troppo sciocca, essi estrassero le spade e presero a combattere. Ma quei lupi erano duri a morire e, per ogni esemplare che veniva ucciso, ce n’era subito un altro che lo rimpiazzava. Non sapevano cosa fare, erano preoccupatissimi e cominciavano a temere che la loro avventura fosse finita lì quando, ad un certo punto, a Nya, il capo del gruppo, venne in mente di fissare delle corde agli alberi ed usarle per fuggire. Tuttavia anche questa idea non fu del tutto brillante perché, se da una parte erano temporaneamente riusciti a trovare riparo da quelle belve , dall’altra si muovevano piuttosto goffamente sugli alberi e per questo decisero di fermarsi a decidere il da farsi.
Non sapevano per quanto tempo fossero rimasti sugli alberi ma, per fortuna, verso le 2.30, accadde qualcosa d’inaspettato: un gruppo di centauri bene armati (probabilmente erano a caccia) attaccarono i lupi, uccidendone molti e costringendo i rimanenti a fuggire verso le loro tane.
Erano finalmente liberi, avrebbero solo dovuto aspettare che i centauri andassero via e sarebbero potuti andare avanti tranquillamente.

«Scendete immediatamente dagli alberi- disse Aldebron, il capo dei centauri- sappiamo che siete lì! Scendete, se volete salva la vita!»
Cosa fare, se non scendere e sperare che li lasciassero andare? Pensavano di trattare con loro in qualche modo, invece furono scortati in silenzio attraverso il loro territorio, fino al palazzo di Aldebron.
Le case dei centauri erano di legno e circondavano la base di ogni albero, estendendosi per 7 o 8 metri di raggio. Il tetto di paglia era coperto di neve, benché non avesse nevicato che due settimane prima, e dai comignoli si poteva vedere del fumo, indice del farro che all’interno scoppiettava un fuocherello vivace. Gruppi di centauri erano riuniti nelle radure ad osservare le stelle ad alcuni stravano tracciando una mappa del cielo.
Ari ed i suoi compagni, una volta nella raggia di Aldebron, furono interrogati a lungo circa la loro presenza in quei boschi. Come capo del gruppo, toccò a Nya parlare e, pur essendo tentata di mentire, decise di essere sincera, anche perché sembrava che il fantastico re leggesse nel pensiero scrutando l’interlocutrice con quegli occhi corvini che si erano ormai ridotti a fessure.
«Secondo me non mentono, possiamo lasciarli andare- intervenì uno dei centauri presenti nella sale- in fondo la loro è una nobile causa».
«Taci, Orione! Ricordati che spetta a me decidere la loro sorte»
«Pensaci, mio re. In fondo ci aiutano a cacciare quei luridi Orchi dalla nostra foresta»
«Abbiamo giurato ai Guerrieri che li avremmo avvisati se degli studenti avessero attraversato il nostro territorio »
Orione, che cominciava a temere di irritare il suo capo, fece un disperato tentativo di ribattere: «Non gli abbiamo giurato che li avremmo fermati, però!»
«Và bene, mi hai convinto! Potete andare, ma noi dobbiamo onorare la nostra parola: un messo porterà la notizia al direttore di Orothen e nel giro di 2 ora al massimo sarete raggiunti da una spedizione di Guerrieri, perciò fate presto. Due di noi vi accompagneranno il più lontano possibile dalla zona di caccia dei lupi, vicino al luogo dove sono stati avvistati gli Orchi ieri notte, ma non osiamo spingerci oltre per paura di esseri che nemmeno noi possiamo affrontare. E non sto parlando di Orchi.
Addio e buona fortuna, ne avrete bisogno!»


Ke ve ne pare??
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MessaggioTitolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza   Ambar -Il destino di una ragazza I_icon_minitimeVen Giu 06, 2008 6:07 pm

wow nn mi ero accorta ke avevi postato anke qui!!!sorry cucciola....cmq continua dai!!!
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MessaggioTitolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza   Ambar -Il destino di una ragazza I_icon_minitimeVen Giu 06, 2008 6:30 pm

Complimenti svedar!!! davvero, è bellissimo!! continua presto! ;)
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MessaggioTitolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza   Ambar -Il destino di una ragazza I_icon_minitimeVen Giu 06, 2008 6:31 pm

Arya ha scritto:
Complimenti svedar!!! davvero, è bellissimo!! continua presto! ;)
quoto
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MessaggioTitolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza   Ambar -Il destino di una ragazza I_icon_minitimeVen Giu 06, 2008 7:13 pm

Grazie!!! Ed io ke pensavo fosse una skifezza!!
Continuo prima possibile... Fino a quello ke ho scritto... Poi vado un pò lentamente ke faccio delle revisioni...


CAPITOLO IV: L'imboscata

Come promesso, i due centauri li accompagnarono fino ad un certo punto, dopo di che si rifiutarono di proseguire. Invano i ragazzi tentarono di conversare, anzi, più ci provavano e più quelle fantastiche creature si irritavano ad affrettavano il passo. Man mano che proseguivano, diventavano sempre più evidenti le tracce di una battaglia: frecce conficcate negli alberi, lame spezzate, pezzi di armature e scure macchie di sangue cominciavano ad apparire qua e là, fino a che cadaveri e fuliggine arrivarono a coprire quasi del tutto il bel manto erboso che era riuscito miracolosamente a sfuggire al gelo invernale. Quando arrivarono davanti ad una quercia sulla quale era appesa la testa di un Orco, i centauri li abbandonarono al loro destino e tornarono alle loro dimore ad osservare quelle stelle che, per la maggior parte dei membri del gruppo di ragazzi sarebbero state funeste.

Nonostante la paura, la comitiva prese ad avanzare nella direzione consigliata dai segno nel terreno e, forse, per la prima volta si resero conto di quanto fosse realmente pericolosa l’avventura che avevano intrapreso. Mancavano ormai un paio d’ore all’alba quando la nebbia cominciò a diradarsi un pochino e si incominciarono ad intravedere le prime ombre, come se qualcuno li stesse seguendo da lontano. Man mano che la nebbia diventava sempre meno fitta e i primi bagliori dell’alba rischiaravano la foresta, cominciò ad aumentare anche la tensione perché, se da una parte le apparizioni erano diventate meno frequenti, dall’altra in quel posto regnava un silenzio innaturale. Inoltre, le tracce sul terreno erano pressoché sparite ed i ragazzi non erano più sicuri della strada da percorrere. Lo scoramento regnava sovrano e non era solo per la mancanza di tracce, la paura degli Orchi e di quello che li aspettava se fossero usciti vivi da quella foresta, ma anche per la crescente stanchezza e la fatica di questa lunga marcia. Così cercarono un posto appartato, lontano dal sentiero, e si accamparono. Erano in tredici e caddero tutti in un sonno profondo, tranne le quattro sentinelle che avevano appostato agli angoli dell’accampamento.

Proprio quando tutto sembrava andare per il verso giusto, gli Orchi piombarono su di loro. Immediatamente furono uccise le sentinelle e gli altri, dopo aver tentato per un po’ di dare battaglia, presero a correre verso le dimore dei centauri per cercare aiuto. In questa corsa persero la vita due ragazzi che, inciampati per la stanchezza, furono fatti a pezzi dagli Orchi.

Arrivati nella radura dove la notte precedente c’era stata una battaglia, un altro ragazzo, afferrato alle spalle da una di quelle immonde creature, inciampò e fu trafitto da una spada che era rimasta in mano ad un cadavere.

Fortunatamente dopo circa 20 minuti si corsa s’imbatterono nella spedizione di guerrieri venuti a cercarli. I maestri fecero un disperato tentativo di dare battaglia, ma più il tempo passava e più si affievolivano le speranze di vincere. Combatterono a lungo, ma alla fine gli Orchi si arresero e fuggirono. Essendo troppo stanchi per seguirli, i guerrieri si contarono per vedere se c’erano tutti: i maestri erano quasi tutti illesi, tranne qualche ferito lieve, ma nella lotta erano morti quattro studenti. Rimanevano soltanto Ari ed un altro ragazzo di nome Ofirn.
Tornarono al castello il prima possibile, ma questa volta andarono dritti, senza fare deviazioni o soste. Quasi al limitare della foresta dovettero attraversare a nuoto il lago che, sbarrando loro la strada, si estendeva per molte miglia e dunque non potevano aggirarlo. Ma la riva opposta era piena di sabbie mobili e così dovettero stare attenti a seguire il capofila, che era il maestro Broandel. Tuttavia Ofirn, essendo stanchissimo, rimase indietro e perse la strada e , mentre tutti gli altri erano al sicuro sulla terra asciutta, nel tentativo di ritrovare il cammino, cadde nelle sabbie mobili. Quando brande arrivò nel punto dov’era caduto Ofirn era rimasto ben poco da salvare, ma lo tirò fuori comunque. Invano tentarono di svegliarlo e farlo respirare: provarono perfino a togliergli la sabbia dalla gola, ma non c’era più niente da fare.

Arrivarono al castello di Orothen all’ora di pranzo e, dopo aver mangiato, Ari andò a dormire.
Tutto sommato era stata fin troppo fortunata: era l’unica sopravvissuta della spedizione e non le era stata ancora detta una sola parola sul suo comportamento e su quella fatale avventura. Si sentiva male, non solo fisicamente, e non riusciva a prendere sonno, nonostante la stanchezza. Quando finalmente si addormentò, sognò i suoi amici morti.



Che ne pensate??
Secondo voi la frase del re dei centauri. "buona fortuna, ne avrete bisogno" era solo retorica o avevano previsto già tutta la faccenda nelle stelle? Sapevano che Ari sarebbe stata l'unica sopravvissuta??
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MessaggioTitolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza   Ambar -Il destino di una ragazza I_icon_minitimeVen Giu 06, 2008 7:22 pm

io nn dico nnt....anke xk nn lo so o se lo so nn me lo ricordo.... 8) 8) 8) 8) 8) 8) 8) 8)
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MessaggioTitolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza   Ambar -Il destino di una ragazza I_icon_minitimeVen Giu 06, 2008 7:52 pm

Nn lo sai ancora... Ma lo saprai tra poco... Lo saprete...
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MessaggioTitolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza   Ambar -Il destino di una ragazza I_icon_minitimeVen Giu 06, 2008 8:08 pm

evvai!!!!!!
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MessaggioTitolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza   Ambar -Il destino di una ragazza I_icon_minitimeVen Giu 06, 2008 10:34 pm

Oggi ho scritto un altro capitolo... Qui posto il 5..


CAPITOLO V: Doveri

Fu svegliata dal suo maestro verso le 21.30.

«Alzati, fatti una doccia, metti in uno zaino abiti di ricambio, armi ed effetti personali strettamente necessari, compresa l’oaki del sithar, cena a vieni nel salone d’ingresso fra due ore. Il resto del tempo puoi impiegarlo come vuoi, ma non dire a nessuno che partiamo!»
«Dove andiamo?» chiese Ari
«Ti spiegherò tutto strada facendo».

Il poco tempo libero, Ari lo passò a ripulire la spada da tutto il sangue nero del quale era macchiata.
“Non mi sembra vero -pensava- che tutto questo sia capitato proprio a me. Tutti i miei amici sono morti, divorati da quegli esseri immondi ed io sono qui a togliere dalla mia spada le ultime tracce di questa strage. Alla fine la nostra spedizione non ci ha portati a niente: non abbiamo vendicato Avtar, anzi, abbiamo aggiunto dodici persone all’elenco di vittime che quegli orchi hanno fatto. Non sarebbero dovuti essere qui … ma non posso parlare di quello che sarebbe dovuto essere, perché io avevo capito che era pericoloso e che poteva essere l’ultima cosa che facevamo, ma non ho detto niente, sono stata zitta per paura di apparire una codarda. Ed ora? Come apparirò agli altri, ora che si verrà a sapere l’accaduto? E come appaio a me stessa? Mi sembra soltanto un sogno, uno di quei sogni che ricorderai per tutta la vita, quelli in cui si concretizzano le tue più grandi paure. Dicono che i sogni sono la proiezione del nostro inconscio, ma il mio non è un sogno. È la realtà, pura e crudele realtà. Dicono anche che un esperienza, se non uccide, aiuta a crescere. Io mi sento già un po’ più forte, sento di aver bruciato parecchie tappe ed ora mi trovo ad affrontare qualcosa che è più grande di me senza averne la forza. E mi sento così inadatta! Ed i miei amici, come si sentono loro? Che hanno pensato prima di morire? Prima di essere uccisi come se fossero sacchi di patate, senza anima … Anche io ho ucciso, questo non potrò mai dimenticarlo …”

Il flusso di pensieri fu interrotto da un contatto mentale che l’avvisava di scendere nella sala d’ingresso .
«Eccoti, finalmente! –disse il sensei Nimal - andiamo, presto!»
«Sensei, dove dobbiamo andare?»
«Ieri notte sono stati uccisi tre capitribù degli Orchi e loro vendicano sempre i propri comandanti. Oggi sono state inviate nella foresta delle spie che ci hanno riferito che gli Orchi sono in numero sufficiente per attaccare Orothen, perciò dobbiamo fare da esca in modo che seguano noi e lascino in pace la scuola».
«Noi due? A piedi? Ci uccideranno di sicuro!»
«Al limitare del villaggio dei centauri ci aspetta un cavallo con le provviste ed i bagagli. Quando ci avranno trovati, tu fuggirai a cavallo ed io ti seguirò a piedi. Se tutto và bene, riusciremo a mettere una buona distanza tra noi e loro e potremo riposare durante il giorno. Sai cavalcare?»
«Non ci ho mai provato»
«Imparerai … Hai qualcosa da dirmi?»
«No … Si!»
Dopo un lungo silenzio, Ari si fece coraggio e disse: «Mi dispiace, Sensei. Io ero favorevole alla spedizione, non lo nego, ma mi sono resa conto troppo tardi dell’effettiva pericolosità di quello che avevamo fatto. Questo, io ho la fortuna di averlo capito e di essere qui a chiedere scusa; gli altri, il prezzo della nostra avventatezza, l’hanno pagato con la vita!»
«Perché siete andati a cercare gli Orchi?»
«Pensavamo fosse nostro dovere vendicare Avtar»
«E qual è il tuo dovere ora?»
«Non lo so»
«davvero? Allora te lo dico io: devi assumerti le tue responsabilità e togliere la tua scuola dal guaio in cui l’hai messa! Ed è per questo che partiamo»
Un altro silenzio prolungato interruppe la conversazione …
Dopo un po’ Nimal disse: «Ti rendi conto della gravità di quello che hai fatto?»
«Si»
«Allora non ne parleremo più».

Il resto del viaggio proseguì in silenzio, ognuno assorto nei propri pensieri. Era il respiro profondo prima del balzo.


Allora, che ne pensate?? Troppo riflessivo?
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MessaggioTitolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza   Ambar -Il destino di una ragazza I_icon_minitimeVen Giu 06, 2008 11:09 pm

ma va là!!!è bello!!!!cm gli altri!!!ma voglio la battaglia!!!!!
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MessaggioTitolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza   Ambar -Il destino di una ragazza I_icon_minitimeVen Giu 06, 2008 11:30 pm

pazienza... tra poco... dom posto delle rivelazioni sconcertanti (su EI, qui sn indietro) e poi la battaglia...

io sn + curiosa d voi xkè ho sl pallide idee d ql ke succederà, e sopratt nn so se riuscirò a rendere bene il momento cn le mie parole!!!
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MessaggioTitolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza   Ambar -Il destino di una ragazza I_icon_minitimeSab Giu 07, 2008 9:47 am

lo so nn è facile, ma sono sicuro che ci riuscirai ;)
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MessaggioTitolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza   Ambar -Il destino di una ragazza I_icon_minitimeSab Giu 07, 2008 11:08 am

Lo spero... Io invece ho paura di non saper dare la giusta solennità al tutto... E per questo che devo rivederlo molto attentamente... Sorry Ice, dovrete aspettare un poco... Ma vi assicuro che ne vale la pena...
X ora posto il prossimo capitolo...

Capitolo VI: Esodo

Trovarono il cavallo con i bagagli legato ad un albero, Ari vi montò e, mentre proseguivano, imparava a cavalcarlo. Trovati gli Orchi, era ormai, dopo tante cadute, capace di reggersi in sella, per cui aggirarono l’accampamento senza far rumore ed in modo che il vento, per quanto lievissimo, non portasse vero l’accampamento il loro odore, e si fermarono circa 10 m più avanti.

« Ari, il cavallo conosce il bosco e ti porterà dove gli ho detto. Se gli Orchi si avvicinano troppo, grida “Yloha”, vuol dire che deve galoppare al massimo. Non rallentare per nessun motivo; se ci dovessimo perdere , ci incontreremo domani mattina sulla collina dove si fermerà il cavallo. Aspettami fino a mezzogiorno, se non sarò arrivato per quell’ora, prosegui verso il fiume e leggi al cavallo i nomi scritti a penna sulla mappa. Arriverai ad Asgord, lì ti diranno cosa fare. Comunque conto di riuscire a raggiungerti. Tutto chiaro?»
«Si». Ari aveva paura.
«Ya heren esynatye» - che la fortuna ti assista
« ar ya síla varyatye» - e che le stelle ti proteggano, aggiunse Ari, completando il saluto rituale nell’Alto Elfico.

Nimal suonò il corno: una nota argentina si diffuse nella foresta e richiamò l’attenzione degli Orchi, che odiavano e temevano tutto ciò che ha a che fare con gli Elfi. Quello, infatti, era un corno elfico, proveniente dal regno di Limeloth ed era molto antico poiché era stato fatto ai tempi in cui il mondo era giovane e gli Elfi dominavano su tutto. Era prima che gli uomini venissero dal mare ed a quell’epoca i territori degli Elfi erano ancora fiorenti di ogni tipo immaginabile di germogli e dolci bacche colorate, poiché fu la guerra dei tre popoli, e la seguente discesa degli Orchi, dalle Montagne Tenebrose , che innescarono questo processo di rapido deterioramento e decadenza dell’immacolata bellezza che regnava in passato, e quindi il corno era intriso di magia.

All’udire quel suono , dunque, gli Orchi si lanciarono all’inseguimento con tutta la loro rabbia. Tuttavia il cavallo era molto veloce e Nimal riuscì a tenere il passo per quasi tutta la notte. Era incredibile, un uomo che, a piedi, riesce correre come un cavallo al galoppo! Quando il Sensei si fermò, mancavano due ore all’alba ed erano riusciti a mettere una consistente distanza tra loro e gli Orchi. Mentre Ari proseguiva, Nimal lasciava evidenti tracce ai loro inseguitori, in modo da essere seguiti, senza però destare sospetto di una trappola. Se fossero riusciti a raggiungere il limitare opposto della foresta, dove si trovava la città di Asgord, ci sarebbe stata una battaglia nella quale si sperava di eliminare una volta per tutte il fastidioso nemico.

Il Sensei raggiunse Ari poco prima di mezzogiorno e, dopo aver dormito fino al tramonto, ripresero il cammino a piedi. Continuavano a fare lezione, parlando come se niente fosse e solo a metà nottata, Ari montò a cavallo e proseguirono al trotto fino ad una quercia divisa in due da un lampo.
Non ci furono avvenimenti rilevanti fino alla settimana seguente, quando furono attaccati da un enorme troll e riuscirono a sfuggirgli per un soffio. Ma un’altra brutta sorpresa li aspettava poco distante:è stato uno dei momenti più pericolosi della traversata della foresta.


:bounce: :bounce: :bounce: Tra poco mi metto in pari con la storia anche qui... Come vi sembra :?: :?: consigli x il futuro:?: :?:
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MessaggioTitolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza   Ambar -Il destino di una ragazza I_icon_minitimeSab Giu 07, 2008 7:00 pm

qll ke devi mettere a posto secondo me, lo sai gia....cmq nn vedo l'ora di un nuovo post!!
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