Cronache di Dooneg...

figurati

già... figurati...

ecco un nuovo post! ;) Spero vi piaccia!!

A quella domanda la madre si irrigidì, e anche se durata poco, nella sua espressione Keilen poteva vedere benissimo la tristezza, la solitudine.... la solitudine di una donna senza più un marito... . Mosany non rispose subito, e quando lo fece si poteva benissimo scorgere l’enorme sforzo che faceva per non piangere, questa volta di tristezza.
<<tuo padre è....>> fece una pausa e si girò per cercare qualcosa
<< ora sbrigati, che il tuo amico Sithin ti starà sicuramente aspettando nel bosco... non dovevi mica imparare a tirar di spada??>> la guardò con uno sguardo dolce e a Keilen parve di perdersi in quell’oceano blu di amore.
<< g-già.... lo avevo dimenticato.... ora vado subito... e... potrei prendere Talek??>>
<< certo, prendilo pure.... tanto prima o poi avrai bisogno di un destriero!!! E... prendi anche queste due cose...>>
Mosany le porse una spada, bellissima.... era ancora luccicante nonostante le altre lame che aveva dovuto affrontare e che le avevano lasciato graffi dappertutto, era azzurra, con uno strano disegno sopra: un’elfa con ali spiegate al vento, occhi chiusi e un’espressione solenne e di assoluta serenità; i suoi occhi splendevano, perchè erano due piccolissime pietre di un blu profondissimo. L’altro oggetto era invece un libro.... e altro che libro!!! Era enorme....
La voce della madre interrompe i pensieri di Keilen
<< questa era la mia spada, quando ho combattutto contro un soldato che voleva strapparti a me.... mentre questo libro.... beh... come potrai ben notare è un libro di arti magiche.... che io ti insegnerò. Tu ora hai davanti a te due strade completamente diverse: puoi diventare una maga, con conoscenze approfondite, ma che sa pure combattere, non come un gerriero ovviamente, mentre la seconda strada che hai è quella di diventare una guerriera, con conoscenze magiche meno approfondite.... pensaci bene Keilen, perchè se scegli una di queste strade non puoi più tornare indietro fino a quando non avrai compiuto la tua missione.>>
Keilen rimase sbalordita...
La colazione passò in fretta, perchè madre è figlia parlarono, risero e scherzarono per tutto il tempo, ma poi Keilen dovette andare di fretta all’albero dove Sithin la aspettava. Così prese il suo cavallo e scomparì assieme ai suoi pensieri nel folto del bosco di E’ imlor.

mi piace molto qst parte!!!continua dai.....

ke bel post!!!!

Aspetto la prosecuzione.....fino a qua me lo ricordo bene.....

erroblo ha scritto:

Aspetto la prosecuzione.....fino a qua me lo ricordo bene.....

quoto

se riuscite ad aspettare ancora una settimana.... no dai, vi posto un pezzettino.... così non sentirete la mia mancanza!

Capitolo 2: Spade

Sithin quella mattina si era svegliato presto, si era vestito in fretta e furia e non aveva neanche toccato cibo. Uscito di casa si diresse subito verso il granaio e montò sul suo destriero nero come la pece portandolo subito allo stremo delle sue forze. Sembrava dover percorrere una lunga distanza in pochissimo tempo...più precisamente attraversare almeno un quarto di tutta Dooneg, ma ormai il ragazzo era portato per la velocità, e il suo cavallo era uno dei più veloci: lo aveva rubato dalle stalle di un ricco generale.
La sera precedente, dopo esser tornato a casa dall’incontro con Keilen, si era messo subito in contatto con il suo vecchio maestro, per chiedergli di preparare Keilen a diventare una guerriera. Il maestro aveva accettato, ma ad una sola condizione: doveva venire Sithin stesso a prenderlo a casa sua, voleva essere sicuro che quel messaggio fosse stato spedito proprio da lui; ormai in quei tempi insicuri molti corvi messaggeri venivano intercettati e cambiati di rotta, in modo da attirare in imboscate la povera gente.

Ora si trovava a casa del maestro Ranash e sorseggiava una bevanda a base di erbe che solo lui sapeva preparare... era un’usanza che il re Denwer praticava ogni volta prima di una giornata particolarmente dura, e Ranash la conosceva perchè era stato, prima di diventare una guardia reale, il suo miglior amico e avevano ricevuto entrambi l’addestramento da uno stesso maestro.
Partirono appena ebbero finito la misera colazione e come all’andata, Sithin spronò più e più volte il cavallo per farlo arrivare alla massima velocità.... temeva di arrivare in ritardo, visto che doveva passare in città a comprare un paio di accessori e dei vestiti da combattimento per Keilen che sicuramente –si disse- non aveva altri vestiti all’infuori delle sue gonne lunghe da ragazza, che avrebbero impedito i suoi movimenti.
Dopo una pazza corsa arrivarono al mercato del villaggio vicino appena in tempo: la maggior parte dei mercanti stavano gia ritirando le proprie bancarelle, ma per un’altro po’ di soldi avrebbero fatto di tutto, perchè in quel periodo la vita si era fatta abbastanza difficile. L’elfo lasciò Ranash ad apettarlo nel bosco e andò da solo da una tessitrice che conosceva ormai abbastanza bene. Quando questa lo vide lo salutò calorosamente e gli fece vedere la sua mercanzia, c’è tutto quello che mi occorre... sono davvero fortunato oggi! . Scelse subito un corpetto sbracciato e abbastanza resistente, un paio di pantaloni in pelle e degli stivali, in modo che Keilen possa camminare tranquillamente nell’acqua, nel fango e anche sulle rocce. Quando ebbe finito con i vestiti andò dall’armaiolo meno costoso e chiese una spada, ma siccome non ne aveva, comprò soltanto un fodero che si poteva allacciare intorno alla vita. Soddisfatto del suo bottino, appallottolò i vetiti destinati a Keilen in un unico facotto e ritornò fra gli alberi dove aveva lasciato il suo maestro. Appena lo ritrovò continuarono il viaggio, alla velocità spietata di prima.

ok...ma nn hai altri pezzo nuovi!!!dai ke mi arrapa!!!

si, ma.... devo postare tutti, anche quelli vecchi!

Nel frattempo Keilen aveva raggiunto il luogo del ritrovo convinta di essere in ritardo, ma al suo arrivo non trovò altro che il “suo” albero ad accoglierla sotto la sua grande ombra.
Mentre aspettava impazientemente Sithin, continuava a rigirarsi fra le mani la spada che le aveva dato sua madre, riguardandone ogni piccolo particolare: dalle ali finemente lavorate agli occhi di gemma lucenti. Fu solo quando le scivolò dalle mani per terra che notò un particolare abbastanza strano: quando era fra le sue mani la spada emanava una forte e chiara luce propria, a cui l’elfa all’inizio non fece caso, ma appena la appoggiava sul soffice strato di erba che ricopriva la terra e non la toccava più con nessuna parte del corpo, la luce scompariva misteriosamente; riprovò più e più volte a fare lo stesso movimento e il risultato fu sempre lo stesso: quella spada sembrava diventare più potente nelle sue mani.... come se fosse fatta apposta per lei. Decise quindi di consultare il libro di magie di Mosany, per vedere se trovava qualcosa al riguardo, ma prima che se ne potesse accorgersene fu assorta nelle letture più strane che avesse mai visto: si trattava di antiche fiabe elfiche, che con semplici metodi spiegavano le origini della magia e lo sviluppo attraverso i secoli. Concentrata com’era sul librone non si accorse che nel frattempo Sithin era arrivato e che la stava osservando. Quando l’elfo tossì Keilen distolse velocemente lo sguardo dal libro e lo posò sul ragazzo, che la stava ancora osservando con un’aria strana.
<< Cosa c’è??>> domandò lei stupita.
<< Niente.... è solo che.... solo che hai una faccia strana quando leggi!! Fai ridere, sei buffa!!!>> e scoppiò in una fragorosa risata talmente contagiosa che seppure Keilen si fosse un po’ infastidita, ridacchiò anche lei.
Dopo due buoni minuti immersi fra il suono delle risa, Sithin aiutò l’elfa ad alzarsi e le porse un fagotto in mano:
<< Tieni, va a vestirti...-indicò gli arbusti dietro il grande albero- dietro quei cespugli non ti vedremo, e comunque staremo girati...>>
<< Ma.... come.... vestiti?? E come mai “ vedremo”?? Chi c’è con te??>>
<< A scusa... mi ero dimenticato di presentarti il mio maestro, Ranash...>>. Un uomo apparve alla sua sinistra...Keilen non l’aveva neanche notato. Era alto e muscoloso, nonostante fosse avanti con gli anni; portava i capelli grigi e lunghi stretti in una coda ed aveva un pizzetto mal curato. L’elfa si rese conto di avere davanti a se una persona abbastanza importante... doveva esser stato un ottimo guerriero al tempo della sua giovinezza, così fece un profondo inchino e lo salutò cordialmente; a questi gesti l’uomo sbottò:
<< Non preoccuparti, puoi comportarti normalmente con me, non sono altro che un vecchio guerriero, niente di più!!>>
Keilen rimase a fissarlo e dopo un breve periodo annuì, poi rivolse uno sguardo interrogatorio a Sithin, che abbassò gli occhi e rispose:
<<Già... i vestiti... vedi, se vuoi imparare ad utilizzare la spada è meglio se sei vestita comoda; ti ho portato dei pantaloni, un corpetto e degli stivali.... a... e poi c’è anche un fodero per... ecco per la tua spada, che però non ho trovato.... cercatene una presto... ne avrai bisogno in futuro...>>
<< Ne ho una... è lì, sotto l’albero. Dateci un occhiata se volete... non so se va bene!>> detto questo si dileguò fra i folti arbusti ed aprì il fagotto di vestiti. Come aveva detto Sithin c’erano dei pantaloni neri con riflessi blu, probabilmente in pelle, un corpetto scuro come il cielo durante la notte, degli stivali abbastanza pesanti ma all’apparenza molto resistenti e un fodero in un metallo di un colore abbastanza strano: blu argentato. Indossò tutto quello che trovò, piegò con cura la sua gonna e la sua casacca, prese le scarpette che le aveva regalato una signora anziana del villaggio amica di sua madre e tornò da Sithin e dal suo maestro:
<< Sono pronta...>> disse con un tono deciso.

Citazione :

si, ma.... devo postare tutti, anche quelli vecchi!

Allora aspetto con impazienza.....

erroblo ha scritto:

Citazione :

si, ma.... devo postare tutti, anche quelli vecchi!

Allora aspetto con impazienza.....

quoto!!!XDXDcom molta impazienza

XD... va beh... posto un altro pezzo, così faccio prima!

Questa volta fu il maestro Ranesh a parlare:
<< Bene... vedo che possiedi una spada meravigliosa e molto antica... di sicuro potenziata con la magia... prova a prenderla in mano –Keilen afferrò la spada e la guardò sbalordita... si era accesa di nuovo!- proprio come pensavo... tu possiedi anche doti magiche straordinarie.... ora non sono un mago e non posso dirti se hai le potenzialità per diventare un ottima maga, ma posso per certo vedere se hai la stoffa della battaglia.>>
Keilen rimase sbalordita... come mai non iniziava dalla teoria??come mai noi le spiegava come impugnare una spada e non le faceva vedere le mosse da utilizzare? E soprattutto come mai si era messo in una posizione strana con la spada in pugno stretta??
<< In guardia!>> disse Ranash.
L’elfa cercò di imitarlo, impugnò la spada a due mani e provò a imitare la posizione del maestro, che intanto dopo aver preso una rincorsa, fece un balzo e tirò la spada indietro, come per aquisire maggiore forza e in una frazione Keilen si vide il luccichio di una lama venirle incontro. Chiuse gli occhi dalla paura, si sdraiò per terra e iniziò a rotolare verso destra. Passò il minuto che seguì con la faccia a terra, fra il morbido tappeto d’erba, ma vedendo che non succedeva niente decise di alzarsi, contenta di essere riuscita a schivare il colpo. Ma quella gloria durò solo una frazione di secondo, perchè un istante dopo si sentì afferrare per il collo e avvertì il fresco di una lama sulla sua gola, poi una voce dietro di lei parlò:
<< Prima lezione: mai abbassare la guardia...>>
L’uomo tolse la lama dalla morbida gola della ragazza e le si parò davanti:
<< niente male il tuo istinto, ma non dovevi deconcentrarti... un errore di questo genere in battaglia ti potrebbe essere fatale... ti potrebbe succedere quello che è capitato adesso, solo che i nemici non ti risparmieranno... ora alzati e vediamo di farti fare un po’ di esercizi con la spada... hai bisogno di acquistare forza nelle braccia>>
Keilen ubbidì e si toccò la gola dove il maestro l’aveva afferrata con la sua presa ferrea; nel frattempo Sithin se ne stava in disparte sorridendo e quando l’elfa lo raggiunse e vide quel sorriso divertito, gli chiese:
<< cosa c’è da ridere??>>
<< avresti dovuto vederti!!! ...>> ma si interruppe a metà del discorso percè gli arrivò una pacca dietro la schiena da parte di Keilen, che con aria divertita gli sussurrò:
<< mai abbassare la guardia!!>> e subito dopo scoppiarono entrambi a ridere.
Ranash, che aveva bevuto un sorso d’acqua dalla sua borraccia, sorrise e iniziò a parlare:
<< Allora Keilen, prima di tutto impugna la spada in questo modo e inizia a colpire Sithin dall’alto verso il basso, così! >> e le fece vedere un movimento abbastanza semplice... era incredibile con quenta leggerezza si muoveva quell’uomo, la spada nelle sue mani sembrava una piuma, e Keilen fu colpita proprio da questo fatto. Lei non riusciva a tenerla in mano per più di cinque minuti, dopo i quali il braccio le doleva e quasi non se lo sentiva più... ma decise di provare lo stesso a fare l’esercizio... doveva far vedere a Sithin che non era una ragazzina viziata e che sapeva benissimo resistere al dolore. Impugnò la spada con decisione e menò un fendente così forte che perfino Sithin si meravogliò... ma nonostante questo lo parò con una straordinaria facilità. Continuò a tirar di spada, ma senza alcun risultato migliore: a ogni tiro la sua forza diminuiva e l’elfo sorrideva ancora più divertito. Allora, per fargliela pagare, cambiò rotta alla sprovvista e la sua spada graffiò la pelle di Sithin, che guardò Keilen sbalordito.
<< s-scusa... io.... non volevo, mi dispiace tanto... ero solo arrabbiata per il fatto che tu mi prendevi in giro e... volevo imostrarti che... >>
<< non importa, vado al lago a sciaquarmi, torno subito.>>

uffi!!!!vogliamo i pezzi nuovi!vogliamo i pezzi nuovi!!!

mi sono persa qualche post...

Bravissima

ed ecco a voi l'ultimo pezzo della parte vecchia... vedrò di postare presto anche le parti nuove...XD
<< ti accompagno... mi dispiace tanto...>>. Keilen fissava la terra sotto i suoi piedi con lo sguardo perso nel vuoto, e pensando a quello che aveva appena fatto, una piccola lacrima le scivolò sulla guangia e andò a finire proprio in mezzo ai suoi piedi. Poi si riscosse e corse da Sithin, che aveva gia imboccato il sentiero che portava al lago.
<< vi aspetto qui fra due minuti, non di più!>> Ranash li guardava entrambi co aria divertita ma allo stesso anche severa: quei ragazzi gli piacevano... non si era mai reso conto di quanto Sithin significasse per lui era come un figlio... e ora che aveva conosciuto anche quella ragazza... si era in qualche modo affezionato anche a lei. ||
Sithin e Keilen camminavano silenziosi, proprio come la sera prima. Di tanto in tanto l’elfo apriva la bocca come per dire qualcosa, ma subito dopo la richiudeva...Keilen invece continuava a camminare a testa bassa, spaventata ancora di quello che aveva fatto.
Arrivarono quasi subito e Sithin si inginocciò, bagnò una garza che aveva preso poco prima dal suo zaino e cercò di fasciarsi il braccio, senza riuscirci però. L’elfa si offrì per aiutarlo e delicatamente gli avvolse la benda attorno al braccio, fermandola con un nodo.
Poi, in una frazione di secondo, la mano sana di Sithin affondò nell’acqua e uscì, spruzzando Keilen direttamente in faccia. Lei gli sorrise e poco dopo incominciò una battaglia nell’acqua gelida del laghetto. La ragazza continuava a spruzzare Sithin, che continuava ad affondare per non ricevere gli spruzzi d’acqua direttamente in faccia. Mentre Keilen era occupata a spruzzare acqua dalla riva del lago, si sentì afferrare per una caviglia e dopo poco scivolò anche lei sott’acqua: Sithin la continuava a tirare verso il fondo del lago e un momento prima di affondare con la testa urlò il nome dell’elfo così forte che arrivò alle orecchie del maestro Ranash, intento ad ammirare la spada si Keilen all’ombra del Grande Albero. Si alzò immediatamente e in un lampo arrivò alla fine del sentiero, con davanti agli occhi una scena assolutamente normale, o quasi... l’unica cosa insolita erano le piccole onde del laghetto, ma non c’era traccia ne di Keilen ne di Sithin ... dove si saranno cacciati quei due?? Ma la risposta gli arrivò subito: i due ragazzi emersero dall’acqua: la ragazza tirava l’elfo per la casacca e Sithin si dibatteva cercando di liberarsi, spruzzando l’acqua in faccia a Keilen, che lo lasciò. Subito dopo il ragazzo affondò di nuovo e Ranash vide l’elfa “spiccare il volo” e ricadere in acqua (Sithin, prendendola alla sprovvista, l’aveva lanciata in alto spingendole i piedi) ... sorrise divertito, poi fece finta di tossire e i due ragazzi che stavano ancora combattendo si girarono lentamente verso di lui. Il primo a parlare fu Sithin:
<< è stata lei a cominciare, mi ha tirato nell’acqua!!...>>
<< non è vero! Hai cominciato tu!! Come puoi dire una simile sciocchezza!! Io ti stavo bendando e tu hai iniziato a spruzzarmi l’acqua!! Dopo io ti ho risposto e tu mi hai trascinata in fondo al laghetto!!>>
<< su dai... che abbiamo ancora un sacco di cose da fare...questo non era certo il momento migliore per concederci un bagno ristoratore! Ora fuori dall’acqua che si riprende a combattere!>> la voce di rimprovero con una nota di divertimento, fece tacere i ragazzi, che uscirono dall’acqua e riiniziarono quasi subito a ridere l’uno dell’altra.
Arrivarono alla radura in cui si erano esercitati prima del combattimento nell’acqua e si disterero tutti e tre al sole, Keilen e Sithin per asciugarsi e Ranash per riflettere.... riflettere sul suo futuro e su quello che è diventato...

Billobillobillo!!!

Questa frase mi affascina:

Arya ha scritto:

riflettere sul suo futuro e su quello che è diventato..

Grazie svedar... e ora..... :

Capitolo 3: Magia

La giornata passò in fretta e sulla strada di casa, Keilen era impaziente di rivedere sua madre... aveva tante di quelle cosa da raccontarle...
Man mano che si avvicinava alla casetta, l’elfa si rese conto che c’era qualcosa che non andava: le luci non erano accese e non si sentiva nessun’odore di cibo, il che significava una sola cosa: Mosany non era in casa...
Keilen saltò giù dalla groppa del cavallo e andò subito in casa, non si era spaventata molto, sapeva che sua madre poteva essere andata un attimo in paese a comprare degli ingredienti per cucinare, ma non era mai accaduto così tardi, e questo la preoccupava un po’. Trovò la porta aperta, il tavolo e le sedie erano rovesciate, i libri rotti... tutto era in condizioni pietose e questo non poteva spiegarselo. Andò in cucina e cercò una candela, in casa faceva buio e non si vedeva assolutamente niente. Tornata indietro si rese conto che c’erano orme di fango dappertutto e anche delle goccioline di sangue che uscivano dalla porta... rimase per un po’ ferma, per la prima volta da tanto tempo aveva paura, tanta paura: sua madre non c’era più, era stata portata chissà dove, lontana da lei e... sicuramente era anche ferita... si lasciò cadere sul pavimento e scoppiò in lacrime di rabbia, non sapeva cosa fare.
Dopo alcuni minuti si decise ad alzarsi, raccogliere un po’ dei suoi vestiti e alcuni libri, mettendoli nella bisaccia. Ci mise dentro anche qualcosa da mangiare, voleva andare da Sithin, in quel momento era l’unico che sapeva aiutarla...

ehi ehi ehi!!!qst è nuovo!!!!!complimenti......!!!!!!!!!!!!!!

grazie icetta!!