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| Ambar -Il destino di una ragazza | |
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Autore | Messaggio |
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svedar Factotum
Messaggi : 1340 Data di iscrizione : 02.06.08 Età : 33
| Titolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza Sab Giu 07, 2008 11:58 pm | |
| Capitolo VII:Tra due fuochi
Una luna piena illuminava il bosco di una luce pallida, che faceva apparire i contorni sfuocati e gettava strane ombre sugli spazi erbosi che non erano coperti dalla fitta vegetazione. Si trovavano nel cuore della foresta, dove c’erano alberi altissimi e molto vecchi, che avevano più di un metro di diametro. Si notava facilmente quanto quelle piante fossero antiche, sembrava che fossero sempre state lì a sorvegliare il mondo; tuttavia non si trattava di Ent, in quanto quelli erano solo alberi e non avevano vita propria. I rami erano impenetrabili ed intricati, e la poca luce, che filtrava a chiazze, rendeva l’atmosfera piuttosto pesante.
Ari si era ormai abituata alle lunghe ore di marcia, il riposo diurno e la dieta a base di cacciagione; ma una cosa che non riusciva a tollerare era la costante sensazione di essere osservata. Ne aveva parlato più volte con il Sensei, ma lui si era limitato a rispondere di tenersi pronta a fuggire, e questo non la faceva di certo stare meglio! Un fendente mancò per poco la testa di Ari, che fu ferita lievemente. Si sentì quasi svenire; dopo il dolore sopraggiunse uno stato di rilassamento, quasi di trance, e sembrava che tutto accadesse al rallentatore. Il sangue caldo sgorgava dalla ferita e si arrestava sulla sua tunica verde, ormai inesorabilmente macchiata. L’Orco che l’aveva colpita, dopo aver guardato il suo sangue rosso sulla propria lama, si preparava ad attaccare nuovamente. Ari vide lo sguardo di quell’essere lercio: era pieno d’odio. Ed in quel momento si chiese: perché? Perché si era ritrovata in mezzo a quel guaio? Perché proprio lei? E soprattutto: cosa aveva fatto per meritarsi tutto quell’odio e, ora lo capiva, disprezzo? Poi vide l’espressione dell’Orco mutare improvvisamente: era paura e consapevolezza che questa volta aveva perso. Una freccia gli spuntava dal petto e gli aveva squarciato il cuore, riuscendo a passare anche attraverso la maglia robusta e l’armatura. Era bellissima, sembrava più adatta ad essere esposta che non usata: blu, con una spirale argentata che partiva dalla punta ed avvolgeva tutto il corpo, per poi terminare nella coda della freccia con una splendida piuma bianca.
All’improvviso si trovarono nel bel mezzo di un’imboscata e gli Orchi stavano già quasi per accerchiarli, ma i due riuscirono a farsi strada e tornare indietro verso la tana del troll. Questa volta, però, sia Ari che Nimal montarono a cavallo. Non fecero molta strada che il troll aveva già iniziato a lanciare pesanti sassi sull’esercito di Orchi e l’avventura sarebbe finita lì per Ari ed il suo Sensei se all’improvviso una nuvola di frecce non avesse incominciato a piovere sul troll. L’unica cosa che Ari ricordò è che erano frecce da balestra, adatte a ferire la spessa e dura pelle del troll. Poi accaddero due cose contemporaneamente: gli Orchi presero a correre più veloci verso il troll e cominciarono ad intuire quello che voleva fare Nimal, cercando di accerchiarlo. Per un soffio il cavallo riuscì ad inoltrarsi nel fitto degli alberi, sfuggendo ai due mortali nemici e portando al sicuro i suoi cavalieri. Poche miglia più in là, Ari battè la testa ad un ramo e cadde da cavallo.
Nel frattempo gli Orchi si erano trovati faccia a faccia con il troll e con quello che credevano un esercito di arcieri e si dispersero in tutte le direzioni. Ad eliminare quelli che tornarono indietro ci pensò il troll, mentre le frecce misteriose uccisero una parte di quelli dispersi. Un altro gruppetto, tra i più audaci, si mise però all’inseguimento di Ari e Nimal, che li seminarono poco dopo. Ma, a quanto pareva, gli Orchi non erano il loro unico problema in quanto quegli arcieri (o arciere) misteriosi, anche se li avevano aiutati a scappare, non erano di certo loro alleati.
Chi si cela dietro queste frecce blu con la piuma bianca?
Grazie del consiglio Ice!! Infatti sto cercando di migliorare, ma x me è difficile... Cmq ne ero consapevole ke andava migliorato ql aspetto... | |
| | | icetta SuperModeratore
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| Titolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza Dom Giu 08, 2008 1:19 pm | |
| lo so ke sn monotona ma sn impaziente....x le frecce...proprio nn saprei | |
| | | svedar Factotum
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| Titolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza Mar Giu 10, 2008 12:56 pm | |
| Aspetta, tra poco...
Capitolo VIII: La freccia nera
Ari si svegliò in una radura , sotto una quercia. Il sole aveva da poco superato lo zenit e su un bel fuocherello, dall’altra parte dello spiazzo erboso, vi era della carne messa ad arrostire. Un profumino fantastico si era diffuso tutt’ intorno ed ottenebrava gli altri sensi, così Ari, che era piuttosto affamata, si diresse verso il fuoco per mangiare.
Una freccia silenziosa le sfiorò il volto, tagliandole una ciocca di capelli, ed andò a conficcarsi nell’albero lì vicino. Era splendida: nera, di frassino, con la punta rossa ed una spirale verde che, come quella che l’aveva salvata dall’Orco nell’imboscata di poche ore prima, terminava nella candida piuma bianca. Ari si voltò immediatamente, ma non fece in tempo a vedere il misterioso arciere; sembrava che quel dardo fosse apparso dal nulla. Fece qualche passo nella direzione da cui proveniva la freccia, ma poi si voltò nuovamente ed andò a recuperare quel dardo così innocentemente conficcato nell’albero e, quando si avvicinò, vide che i suoi capelli erano spariti da terra ed al loro posto c’era una rosa rossa piena di spine. Istintivamente corse a prendere la spada e si mantenne in stato di allerta perché si aspettava un’altra imboscata: era stata presa alla sprovvista già troppe volte.
Ari mangiò la carne e, proprio quando cominciava ad inquietarsi per la prolungata assenza del suo Sensei, vide la figura alta di un uomo stagliarsi netta nella penombra del sottobosco. Estratta la spada, si mise in posizione di attacco, per poi accorgersi che, fortunatamente, si trattava di Nimal. Allora la povera ragazza raccontò l’accaduto al Sensei che, sebbene non lo dava a vedere, era molto inquietato dalla presenza di questo arciere misterioso di cui non conosceva l’identità e che era stato meravigliosamente abile nel nascondere le sue tracce.
Ecco infatti come erano andate le cose la notte prima: dopo che Ari cadde da cavallo trovarono rifugio in una caverna e Nimal ritornò nel luogo della battaglia per cercare tracce. Niente, non c’era assolutamente niente; l’unica cosa ben visibile erano le frecce, normali dardi da balestra pieni di sangue del troll. Invano, Nimal cercò tracce del misterioso arciere, poiché era chiaro che si trattava di un solo uomo, in quanto su tutti i dardi era incisa, e ripassata con vernice dorata, la lettera J in caratteri elfici. Abbandonata la ricerca, essendo ormai sorto il sole, tornò da Ari, che dormiva ancora, e la portò in una radura.
«Sensei- disse Ari- cosa facciamo ora?» «Proseguiamo, non manca molto per arrivare ad Asgord, andremo lì», rispose Nimal. « Non ne abbiamo più motivo, Sensei; gli orchi sono dispersi e non cercheranno di certo noi!» «Invece lo faranno, mi sono premurato di lasciargli sufficienti tracce» «Sensei, c’è qualcosa che non so. Perché ci seguono così ostinatamente? E soprattutto, perché ogni volta convergono altre tribù di Orchi? Ci stanno attaccando, e non solo perché ho ucciso due stupidi capitribù!!!» L’espressione di Nimal si fece ad un tratto greve: «Ti fidi di me?», disse. «Si! – ribattè Ari- Ma voglio sapere la verità!» «Ci sono troppi interessi in gioco e non posso parlare liberamente qui ed ora. Ti do la mia parola che ti spiegherò tutto una volta arrivati» «Suppongo di dover accettare. Solo una cosa: perché sono dovuta partire anch’io?» «Sospettavo già dall’aggressione di Avtar che ci fosse qualcos’altro dietro. Ora ne ho avuto la conferma ma , quando siamo partiti, speravo di salvarti da un pericolo peggiore!» «Bene! Sono fuggita dal pericolo nel pericolo!!» «Orothen è assediata», disse Nimal ad un tratto. «Cosa?? – Ari era esterrefatta- E lei come lo sa?» «Ti spiegherò strada facendo. Stai bene attenta a ciò che t’insegnerò oggi, perché potrebbe salvarti la vita in diverse occasioni» «Và bene, proseguiamo» E fecero i preparativi per partire. Mancava poco alla salvezza… ed alla verità.
Ke ve ne pare?? | |
| | | icetta SuperModeratore
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| Titolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza Mar Giu 10, 2008 3:49 pm | |
| stupendo cm sempre!!!!qual è la verità???? | |
| | | svedar Factotum
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| Titolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza Mar Giu 10, 2008 4:56 pm | |
| La verità è ben nascosta e ci vuole la chiave x aprire il forziere dv è contenuta...
Capitolo IX:L’ultima parte del viaggio
Era una bella giornata di fine Febbraio, di quelle con il sole che rende il bosco un piccolo paradiso. La neve era ormai sciolta ed il terreno quasi asciutto; gli uccelli cinguettavano sugli alberi e la selvaggina usciva dalle tane, anche dopo quella terribile notte.
Ari e Nimal proseguivano a piedi, parlando. La ragazza ascoltava con meraviglia quello che le diceva il Sensei sulle proprietà curative di alcune piante, su come riconoscerle ed utilizzarle. Ma la cosa più sorprendente è avvenuta quando un magnifico sparviero si è posato sul braccio di Nimal: una serie di suoni strani uscirono dalla bocca dell’uomo, ma la cosa più straordinaria era che l’uccello sembrava capirli. Dopo che ebbero “parlato” un po’ , lo sparviero volò via e Nimal disse: « è così che ho saputo dell’assedio di Orothen. Ha detto che la battaglia è finita a favore dei nostri, ma che gli Orchi fuggiti si stanno radunando di nuovo nel bosco» « Wow!- esclamò la ragazza- Era questo quello che dovevo imparare?» «Esattamente! Si fa così…»
Tutto il giorno, Ari lo passò ad imparare il linguaggio degli uccelli. Non era poi così difficile come le era sembrato! E poi il suo Sensei era davvero un bravo insegnante! La ragazza aveva del tutto cambiato idea su di lui, aveva capito che era anch’egli un essere umano; in realtà era un mezzo elfo, molto più vecchio di quanto sembrava. Verso sera attraversarono il Portale da cui erano entrati gli Orchi. Si erano lasciati indietro da un pezzo la foresta che circondava Orothen, quando videro un immenso portale fatto di luce lunare, e che quindi non era visibile di giorno, che continuava in un muro argentato e formava una sorta di cupola che ricopriva interamente Orothen e la foresta. Dopo aver attraversato il Portale , si trovarono in una brughiera non molto vasta al termine della quale, almeno così diceva Nimal, c’era la città di Asgord. Allora Ari chiese:« Sensei, come abbiamo fatto ad arrivare in un altro mondo?» «Non te l’ha spiegato il maestro? No, a quanto pare? Ebbene, lo farò io. Tutte le varie galassie sono circondate dalla Muraglia, fatta di pura energia. Nella Muraglia sono state ricavate delle aperture, i Portali, che collegano tutti i mondi. In mezzo all’Universo c’è l’Infinito, dove si trova Orothen. Noi abbiamo attraversato il Portale per il pianeta Asgon, la cui città più importante è, appunto, Asgorn», spiegò Nimal «capisco», rispose Ari.
Quella notte si accamparono e fecero i turni di guardia perché si aspettavano l’n-esima imboscata. Invece non accadde nulla, per fortuna. La mattina dopo, il Sensei sfidò Ari a duello e le insegnò qualche mossa che le sarebbe stata utile nella battaglia imminente. Poi montarono a cavallo e si apprestarono a raggiungere la città.
Un poco corto, ma ho dovuto dividerli per coerenza tematica... Nel prossimo ci saranno delle rivelazioni abbastanza :affraid: :affraid: | |
| | | icetta SuperModeratore
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| Titolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza Mar Giu 10, 2008 5:00 pm | |
| nn preoccuparti cucciola!...aspettiamo | |
| | | svedar Factotum
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| Titolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza Mar Giu 10, 2008 5:06 pm | |
| ok... cn qst cappy mi sn messa alla pari... ora manca la battaglia... Pronti x le rivelazioni?? Capitolo X:Asgord
Asgord è una città molto importante, il centro di tutti gli scambi culturali e mercantili. è bella quasi come le dimore degli Elfi, con le mura bianche, così come le case, ed all’interno svettava un’imponente torre viola nella quale era custodito uno dei tredici Semi di Luce, che di notte rendeva quella Torre visibile a miglia di distanza. Il re era un uomo valoroso e saggio, che fece di tutto per evitare guerre e mantenere sempre la pace. Ma questa volta Thèmil, figlio di Thènduril, non poteva scegliere: o combattere o morire! D'altronde gli interessi in gioco erano troppo alti!
Ari e Nimal giunsero in città quando il sole era già calato e la torre stava incominciando a mandare i primi bagliori e chiesero immediatamente di parlare con il re, il quale a quell’ora era solito desinare. Furono, dunque, invitati alla sua tavola e qui, finalmente, Ari seppe la verità, o almeno parte di essa. Per prima cosa, Nimal informò re Thèmil delle orde di Orchi che si apprestavano a confluire lì e poi ad Ari fu concesso di ricevere le sue risposte. «Pensi che ci sarà qualcuno degli Illuminati?», chiese il re a Nimal «Ne dubito! O almeno lo spero», ribattè Nimal «Chi sono gli Illuminati?» «Non le hai detto niente?» «Non potevo parlargliene nel bosco! -e poi, rivolto ad Ari- Sono un gruppo di 12 uomini che un tempo facevano parte del Consiglio degli Anziani, ma che sono stati allontanati per corruzione e molte altre accuse ancora peggiori. Hanno fondato una società segreta ed appreso i segreti della magia nera da Melko, da cui essa deriva; ora , in base ad un’antica profezia, vogliono ricomporre il Puzzle del Tempo in occasione del più importante evento astronomico da due secoli a questa parte, quando la cometa di Halley terminerà il giro dell’Universo ed entrerà nell’orbita di Cassius, l’ultimo dell’Universo, e scatenare così i suoi enormi poteri». «E perché inseguono noi?» -Ari cominciava a capire di essere capitata in una storia molto più grave di quanto pensasse all’inizio; e cominciava anche a condividere le idee di Elektra, la sua amica, riguardo al destino. «Credono che noi sappiamo dove si trova il primo pezzo del Puzzle, che serve per avere un indizio per trovare il successivo…» «Tuttavia, non basta mettere insieme i sette pezzi del Puzzle per attivare i suoi poteri.-lo interruppe il re- La profezia parla anche di un uomo, o donna, - Nimal gli fece un’occhiataccia d’invito a tenere la bocca occupata dalle vivande- che possiede la Chiave per riunire i pezzi. Questo potere viene tramandato di generazione in generazione alla morte della Custode e nessuno sa a chi passerà, nemmeno la Custode stessa».
Ari era meravigliata ed aveva paura; la faccenda si faceva sempre più seria. «Capisco», rispose. In realtà non capiva, non riusciva a capire soprattutto cosa c’entrasse lei in tutto questo. «L’ho fatto per proteggerti dall’assedio che inevitabilmente sarebbe toccato ad Orothen», le rispose il Sensei «Chiedo scusa, ho dimenticato di tenere chiusa la mente!», disse Ari «Cerca di non scordarlo più, soprattutto nelle circostanze in cui ci troviamo!» «Non accadrà più».
Il re mandò dunque a chiamare una sua serva e fece condurre la ragazza in una stanza dove lavarsi e riposare tranquillamente dopo tanta fatica. La sua stanza era circolare, con vista sul cancello principale. Il caminetto era acceso ed un bel bacile d’argento, pieno d’acqua calda, aspettava solo lei. «C’è qualcosa che posso fare per lei?», disse la serva «Come ti chiami?» «Tari» «Bene Tari, posso farti una domanda?» «Certo, signora», rispose la serva «Ti capita mai di avere paura?» «Non molto spesso; diciamo che non ne ho motivo, signora. Ma è vero che domani ci sarà una battaglia? Perché in quel caso un po’ di paura ce l’avrei…» «Si, al massimo domani sera ci ritroveremo sotto assedio. Ed io ho paura che sarà la mia ultima battaglia» «Su, non dica così. Non la faranno mica andare a combattere?» «Domani combatterò». «Buona fortuna, allora» «Grazie Tari. Puoi andare, ora vado a dormire, finalmente in un letto, per la prima volta dopo tanto tempo!» «Buon riposo, signora»
E così la notte entrò anche in quella piccola stanza, allo spegnere della candela tutto si fece silenzioso. «Non dovevi dirle niente!» «Se hai qualche sospetto non vedo perché non dobbiamo dirglielo!» «Sono solo teorie, e comunque poi vedremo. Per ora dobbiamo elaborare un piano per la battaglia; loro sono davvero molti e noi siamo inferiori per numero. Inoltre credo che ci sarà anche qualche stregone ad ingrossare le fila degli Illuminati!» «Non possiamo ignorare la Profezia, se riuscissimo a capire chi è la Chiave avremmo la vittoria in pugno!» «Lei non dove sapere niente, non si discute!» Ari si svegliò di soprassalto. La luce pallida della luna filtrava dalla finestra ed una goccia di sudore scendeva sulla sua schiena liscia. Si alzò per andare a vedere cosa stava accadendo e trovo il suo Sensei vicino alla porta della sua camera. «Non riesci a dormire?», le disse «No. Sono agitata» «Domani combatterai?» «Si», il suo tono non ammetteva repliche «Allora sarai ai miei ordini e farai tutto quello che ti dirò, d’accordo?» « Và bene. Ora ritorno a letto» «Buon riposo. Domani ti farò svegliare io» Buonanotte. Le palpebre all’improvviso si fecero pesanti e Morfeo la stava aspettando già sul letto. Questa volta dormì un sonno senza sogni, tanto profondo che non sentì neppure il fracasso degli uomini che si preparavano alla battaglia. La sua prima battaglia, quella decisiva. Era fuggita da un assedio per ritrovarsi in un altro assedio.
Ma perché quella notte ho deciso di partire per la spedizione? :roll: :roll: secondo voi ke significa quel sogno??? E Nimal deve far combattere Ari o no?? | |
| | | icetta SuperModeratore
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| Titolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza Mar Giu 10, 2008 8:43 pm | |
| qst è più introspettivo...bn ci sei riuscita!!!!molto bello qst, frs il + bello anke se il tempo fugge troppo veloce per me.....mi raccomando posta presto e al diavolo la mamma!!! | |
| | | Arya Amministratore
Messaggi : 1930 Data di iscrizione : 15.05.08 Età : 30 Località : Ellesmera...
| Titolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza Mar Giu 10, 2008 11:00 pm | |
| brava svedar!!! l'ho letto tt d'un fiato!!! non vedo l'ora del prossimo post! | |
| | | svedar Factotum
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| Titolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza Mar Giu 10, 2008 11:01 pm | |
| Grazie Arya!!!
allora intendevi questo Ice!!!! Beh, è un caso unico perchè non credo che ci riuscirò ancora a scrivere in quel modo... Questo post non ti piacerà: ha ritmo veloce, narrativo e ci sono poche desacrizioni.. Non volevo appesantire troppo la narrazione...
Capitolo XI: La battaglia dell’alba dorata
Quella mattina, Ari si era svegliata fresca e riposata e, dopo essersi lavata, era andata in armeria a scegliere come equipaggiarsi. Non vide Nimal fino a pomeriggio inoltrato, quando la fece mandare a chiamare perché le spie avevano visto gli Orchi avvicinarsi. Allora scesero nella pianura dinanzi la città e si disposero in file. Ari era in una compagnia che si trovava in mezzo all’esercito, così dovette aspettare un po’ per combattere. Poi arrivò il momento in cui gli uomini sembravano cadere a terra come pere mature ed Ari si rese conto che il suo sogno era vero: c’erano sul serio degli stregoni! Sgusciò fuori dalla battaglia senza farsi vedere da Nimal e ricordò come aveva fatto l’ultima volta ad evitare gli incantesimi di uno stregone. Era quell’estate, quando era andata sulla Terra dalla sua amica Elektra ed uno stregone l’aveva imprigionata e massacrata con ogni tipo d’incantesimo. “ok, devo solo rilassarmi… - pensò- ed espandere la mente. Poi…” Non appena ne ebbe localizzato uno, si lanciò all’attacco e gli frantumò la scatola cranica; evidentemente era concentrato e non l’aveva vista né percepita.
Mentre si preparava a rifare nuovamente quell’operazione con un altro stregone, si ritrovò con tre Orchi alle calcagna e dovette cercare di liberarsi. Numerose ferite erano state scongiurate grazie all’armatura e , anche se c’impiegò un po’ di tempo, riuscì ad uccidere il fastidioso nemico. Poi guardò in direzione dell’esercito: gli uomini erano sfiniti dal troppo combattere, visto che era ormai calata la notte. La visibilità era abbastanza buona, ma Ari non riuscì ugualmente a scorgere il suo Sensei e questo la fece preoccupare non poco. Dopo aver ucciso due stregoni con i suoi agguati, le fu detto da Nimal, tramite un contatto mentale, di rifugiarsi in città. Ari eseguì ma, dopo un paio di ore passate ad aspettare, si arrampicò sulle mura e diede un’occhiata alla situazione. Dovunque gli occhi riuscissero a posarsi, si vedevano solo Orchi e gli uomini ancora vivi erano davvero pochi. Cercò con lo sguardo Nimal, che era un po’ in difficoltà con degli Orchetti. Poi uno di essi gettò la spada ed afferrò il Sensei in modo da immobilizzarlo; prima che riuscisse a liberarsi, l’altro Orco gli aveva già infilato la propria lama nel fianco, perché Nimal per fortuna era riuscito, almeno in parte, a schivarla. Le lacrime le bagnarono copiose il viso. «NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!»
Ari sentì che il suo corpo veniva invaso da un’energia immensa e poi, ad un tratto, vide tutto bianco e sentì bruciare il polso destro, proprio dove si trovano le vene. Successivamente le energie si affievolirono e la abbandonarono lì, su quelle mura altissime. Cadde in avanti ed il suo corpo raggiunse il suolo con uno schianto. La battaglia era arrivata fin lì, ma gli Orchi, credendola morta, la lasciarono a terra. Non che ne fossero rimasti molti nei paraggi, perché quell’enorme scarica d’energia ne aveva uccisi parecchi. Ma ecco che altre tribù giungevano a rimpiazzare i caduti, mentre gli uomini erano sempre di meno e più stanchi.
Ma finalmente l’alba era arrivata e, col sorgere del sole, nascevano anche nuove speranze. Il re si preparava ad uscire dalla città con la parte restante dell’esercito e Nimal si era tolto la lama dalle carni ed aveva bendato la ferita come meglio poteva. Perdeva molto sangue… Nel frattempo Ari si sentiva sempre più debole ed il suo cuore rallentava sempre più inesorabilmente i suoi battiti.
THUD
THUD
THUD
THUD
THUD
L’ultima cosa che Ari vide fu un enorme essere dorato che planava sul campo di battaglia ed un ragazzo, bellissimo, coi capelli e gli occhi neri, che si avvicinò a lei e le fece un sorriso. Poi i suoi occhi si chiusero e non vide più nulla.
che ve ne pare?
Ultima modifica di svedar il Mer Giu 11, 2008 11:13 am - modificato 1 volta. | |
| | | icetta SuperModeratore
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| Titolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza Mer Giu 11, 2008 9:34 am | |
| IN CAN TE VO LE!!!ASSOLUTAMENTE!!!!!!molto bello anke se l'unica pecca(e nn finirò mai di ripeterlo) è lo scorrere del tempo!!!!cmq oltre a qst nn trovo erroi tranne - Citazione :
- prima che riuscisse a liberarsi, l’altro Orco gli aveva già infilato la propria lama nel fianco, perché Nimal per fortuna era riuscito a schivarla.
qnd o sn io ke nn capisco o l'ultima frase è posta male...nn so...prova tu a vedere... | |
| | | svedar Factotum
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| Titolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza Mer Giu 11, 2008 4:25 pm | |
| - svedar ha scritto:
- prima che riuscisse a liberarsi, l’altro Orco gli aveva già infilato la propria lama nel fianco, perché Nimal per fortuna era riuscito, almeno in parte, a schivarla.
così va meglio? Io intendevo dire che la spada non era diretta al fianco ma al ventre e che lui è riuscita a schivarla almeno in parte.. | |
| | | Arya Amministratore
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| Titolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza Lun Giu 16, 2008 1:25 pm | |
| scusa per il ritardo! Brava svedar... non vedo l'ora del prossimo post!!! | |
| | | icetta SuperModeratore
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| Titolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza Mar Giu 17, 2008 9:26 pm | |
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| | | svedar Factotum
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| Titolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza Sab Giu 21, 2008 5:59 pm | |
| beh, oggi mi sono messa d'impegno e ho copiato questo pezzettino... Scusate se è piccolo ma fa un caldo pazzesco al pc... e poi c'è ancora mamma ke rompe...
Capitolo XI:Io?
“ I draghi! Sono arrivati i draghi!”
Mentre il drago gli copriva le spalle, il ragazzo andò verso di lei, la prese, la mise in sella all’enorme bestia e la portò nella cittadella, dove le furono curate le ferite, anche se non riprese conoscenza che il giorno seguente. Nel frattempo, la situazione della battaglia era del tutto mutata: cinque draghi, tutti di razza indoeuropea tranne il capo, che è dorato, erano giunti a prestare aiuto ed avevano ribaltato i combattimenti. La scena, d'altronde, non era delle più serene, in quanto quegli stupendi esseri, con le loro scaglie marroni, gli artigli affilati e le fauci mortali, stavano facendo strage dei nemici. Dopo aver tentato di combattere, gli Orchi avevano rinunciato ed erano fuggiti via. La pianura era tutta in fiamme e ci volle tutta la mattinata per estinguere il fuoco. I sopravvissuti erano parecchi, ma la maggior parte di essi non avrebbe superato la notte, date le mortali ferite ricevute. Ma, in realtà, tutti coloro che avevano visto ciò che era successo ad Ari erano preoccupati solo di una cosa: la sua salute. Avevano appena scoperto che lei era la Chiave… l’essere più potente dell’Universo! Lo stupore si toccava con mano; in quel momento, solo due persone avevano sorriso: Nimal ed Orione, il centauro che l’aveva aiutata a scappare nella foresta e che aveva previsto tutto. Orione, infatti, aveva chiamato i draghi affinché aiutassero i cittadini di Asgord e poi si era affrettato a raggiungere Ari e Nimal per metterli a corrente dei fatti, ma non era mai riuscito ad avvicinarli a causa degli Orchi. E così, questa battaglia si era conclusa bene, ma bisognava fare presto perché, se è vero che la chiave era stata rivelata , è anche vero che, a brave, anche gli Illuminati sarebbero venuti a conoscenza della cosa ed avrebbero fatto di tutto per portare Ari dalla loro parte. Per questo, i draghi fecero il possibile per eliminare tutti gli Orchi rimasti, anche se, evidentemente, non ci riuscirono, dato quello che accadrà in seguito. Fatto sta che, comunque, comunque, non tutti s’impegnarono in quella caccia, perché la dragonessa Freya, si trattava infatti di una femmina, ed il suo cavaliere misterioso, rimasero in città ad aiutare la gente a fare ordine dopo lo scontro.
Quando Ari riprese conoscenza, la prima cosa che notò fu che le travi del soffitto avevano, ad intervalli regolari, delle strane incisioni che davano l’impressione di essere parole. Cercò per un po’ di decifrarle, ma si accorse ben presto di essere osservata. «Ciao, finalmente ti sei ripresa!» disse una voce alle sue spalle. Ari si mise a sedere e cercò colui che aveva parlato. «Ciao -disse- tu? Mi hai salvato la vita! Grazie!» «Di nulla, figurati! Ti ho vista cadere…» «Come ti chiami» «Jack, tu?» «Ari» «Bene, Ari. Sarò io a porti la domanda che assilla tutti da due giorni a questa parte: hai capito cosa hai fatto?» «Veramente no…» «Capisco. Allora non sta a me dirtelo. Avviso gli altri che ti sei svegliata e che ti portano qualcosa da mettere sotto i denti. Avrai fame!» «In effetti… Quanto tempo ho dormito?» «Quasi due giorni, ti aspettavo da tempo, sai?» disse Jack, e le diede un bacio sulla guancia. «Perché?» chiese Ari, ma lui era già andato via.
Secondo voi ki è sto Jack?? | |
| | | icetta SuperModeratore
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| Titolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza Mar Giu 24, 2008 8:04 pm | |
| oh! nn copiarmi "in effetti"!!!!io dico sempre in effetti!!!copiona!!!!:p :tongue: | |
| | | icetta SuperModeratore
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| Titolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza Mar Giu 24, 2008 8:06 pm | |
| cmq bllx davvero...ki sarà sto jack?????sparrow????e qnd arriva orly?????XDXD asoomiglia sempre di + a grimpow!!!!!se è cm qll alla fine e troppissimamente troppo bello!!! | |
| | | svedar Factotum
Messaggi : 1340 Data di iscrizione : 02.06.08 Età : 33
| Titolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza Mer Giu 25, 2008 2:44 pm | |
| nono... purtroppo non è Jack sparrow... Si kiama Jack Ylons... Dopo un po’, Nimal andò a trovarla, ma rimandò a quella sera tutte le spiegazioni. Così, dopo il banchetto, il suo Sensei la chiamò in disparte e fecero una passeggiata in giardino. Quindi Nimal cominciò a spiegarle tutto dicendo: «Allora, come sospettavamo, sei tu la Chiave…» «Cosa?! Chi sono io?!» «Hai capito bene, e questo vuol dire due cose: che sei l’essere più potente dell’Universo e che ora sei in grave pericolo. Purtroppo dovrai partire a breve, al massimo tra due settimane» «No! Non ce la faccio! Sono appena arrivata e già devo andarmene?» «Purtroppo si, ed io non verrò con te» «Non posso partire da sola!» «Andrai con Jack. Quando gli Illuminati ci hanno dichiarato ostilità, abbiamo chiesto ai Guerrieri più forti di formare una Compagnia, la Forthla Isil, per combatterli. Andrai con loro e cercherete il primo indizio per custodirlo» «Jack fa parte della Compagnia?» «Ne è a capo, ma ora credo che lo diventerai tu, questo ruolo è sempre spettato alla Chiave. Ma sta a te scegliere. Comunque lui è molto di più. Devi sapere che, quando il Puzzle fu creato, il potere della Chiave venne dato ad un uomo; ma come fare ad insegnare al Seguente in che modo utilizzare i suoi enormi poteri? Perché, sebbene il passaggio sia determinato da una sorta di destino, o scelta, già deciso in precedenza, il ricordo ancestrale sarebbe stato troppo difficile da tramandare in creature che non siano i draghi perché, per quanto un individuo possa essere forte, fisicamente e mentalmente, questi non riuscirà mai a raggiungere la potenza di un drago, nemmeno gli Elfi, che per antonomasia sono gli esseri più forti. Fu scelto, dunque, un altro uomo, un terrestre, che tramandasse gli insegnamenti al suo successore, per istruire la Chiave, una volta che si fosse manifestata. Jack sarà il tuo mentore, suo padre è molto qualche anno fa, lasciando a lui il compito» «è molto giovane…» «è più grande di te di quattro anni » «Quindi ha diciannove anni… capisco…» «Hai qualche domanda da farmi?» «Dove si trova il primo pezzo?» «Gathara, tempio della dea Anthyon» «Bene, non ho la più pallida idea di dove si trovi!» «Fortuna che lo sa Jack! Ora è meglio che tu vada a letto; ti farò svegliare io domattina» «Buona notte»
E così era lei la Chiave! Solo 48 ore prima si chiedeva perché si era ritrovata coinvolte in tutto quel casino ed ora aveva scoperto di essere quella che tutti aspettavano! Ed era in tremendo pericolo, visto che i dodici uomini più pazzi dell’Universo la stavano cercando… Mentre pensava a queste cose, la stanchezza ebbe il sopravvento e lei cadde in un sonno profondo pieno di sogni strani. ke ve ne pare? kiz | |
| | | icetta SuperModeratore
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| Titolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza Gio Giu 26, 2008 11:44 pm | |
| nn mi è motlo chiara la storia dei 12 uomini pazzi....e poi: ma lei la sa già tt sta storia dei pezzi del puzzle=???scs se te lo kiedo ma sn rimasta indietro... | |
| | | icetta SuperModeratore
Messaggi : 2739 Data di iscrizione : 18.05.08 Età : 30 Località : Castiù xD
| Titolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza Ven Giu 27, 2008 1:59 pm | |
| d'ora in poi ricordati di postare in giallo | |
| | | svedar Factotum
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| | | | icetta SuperModeratore
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| Titolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza Ven Giu 27, 2008 4:37 pm | |
| a oki è vero....prova a postare se mi vuoi sentire ancora....se no taglio i collegamenti... | |
| | | svedar Factotum
Messaggi : 1340 Data di iscrizione : 02.06.08 Età : 33
| Titolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza Ven Giu 27, 2008 5:11 pm | |
| cattiva!!! Sto aggiustando il pezzo del volo xkè fa leggermente skifo!!!! Uffa, non so come fare!!!! | |
| | | icetta SuperModeratore
Messaggi : 2739 Data di iscrizione : 18.05.08 Età : 30 Località : Castiù xD
| Titolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza Ven Giu 27, 2008 5:14 pm | |
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| | | svedar Factotum
Messaggi : 1340 Data di iscrizione : 02.06.08 Età : 33
| Titolo: Re: Ambar -Il destino di una ragazza Ven Giu 27, 2008 6:42 pm | |
| OK, io ci rinuncio!!! è il meglio che so fare!!!! Capitolo XIV:Ora sei pronta a partire?
Nel giorno della rinascita, prendi il tuo zaino e riempilo dei tuoi momenti brutti e belli insieme: perché quelli sono la vita. Prendi i tuoi sogni e la tua realtà: perché di quelli non puoi farne a meno. Prendi le tue vittorie e le tue sconfitte: perché quelle ti indicheranno la strada. Ma controlla bene, guarda in fondo, prima di partire devi essere sicura di portare con te la cosa più importante, il sorriso: perché solo tenendolo sempre a portata di mano, il tuo sarà un grande viaggio. Ora sei pronta a partire?
Quella mattina il cielo aveva il colore della nostalgia e, dal dorso di un drago, era possibile contemplarlo meglio. Ma Ari era più occupata a godersi le sensazioni che quel volo stupendo le procurava: volteggiavano in alto, tanto che gli alberi sotto di loro formavano una macchia verde indistinta . Lei era con Jack sulla dragonessa dorata, Freya, mentre Elektra aveva i bagagli e cavalcava un altro drago che li aveva aspettati per la partenza. Gli altri draghi, infatti, erano andati via quasi subito per occuparsi di difendere la comunità e le preziosissime uova. Quel volo le sembrò lunghissimo, anche se in realtà durò solo tre ore, dopo di che fecero una breve pausa per sgranchirsi le gambe. La destinazione era a due giorni di volo; il quartier generale della Compagnia si trovava in un monastero di monaci-guerrieri che, non essendo né troppo lontano né troppo vicino ad una delle città più importanti del regno di Asgon, era il luogo adatto per controllare la situazione senza esporsi in maniera esagerata al pericolo di agguati notturni. Inoltre, nessuno osava profanare un sacro monastero, soprattutto se i suoi abitanti erano dei monaci- guerrieri, appartenenti all’Ordine Supremo di sacerdoti, incaricati di custodire il segreto della Creazione.
Appena scesa dal drago, Ari scoprì di sanguinare e le gambe di colpo non riuscirono a sostenere il suo peso. Cadde a terra. «Jack, hai idea di cosa mi sia successo?», disse incollerita «Si, non sei abituata a cavalcare un drago e ti sei ferita». Il suo tono era calmo, come se fosse la cosa più naturale del mondo. «E perché non hai avvertito prima?» «Perché altrimenti non saresti mai salita e dobbiamo fare in fretta! A proposito, ora ti fascio le ferite e poi sali senza fare storie, ok?» «Purtroppo devo ammettere che hai ragione, se l’avessi saputo non avrei mai accettato di cavalcare un drago! Và bene, fasciami le ferite, ma fai piano!» Dopo una dolorosa mezz’ora, Ari era capace di stare in piedi e quindi ripartirono. Volare era una sensazione meravigliosa, le mancava quasi il respiro! A quanto pareva la dragonessa si rese conto dei suoi pensieri, perché all’improvviso uno strano senso di oppressione le attanagliò la mente e lei d’istinto attivò le barriere. Ma la presenza era più forte perciò, dopo aver lottato un po’, si lasciò andare. “Tranquilla, sono Freya! Devo toccarti la mente perché se parlassi non mi capiresti, c’è troppa pressione”. “Mi hai fatto prendere un colpo! Cosa posso fare per te?” “Ti piace molto volare, non è vero?” “Si, non l’avevo mai fatto prima! è stupendo! Vorrei poter volare anch’io!” “Se vuoi ti faccio vedere cosa significa davvero volare!” “Ok” “Tenetevi forte!”, questa volta la dragonessa si rivolse anche a Jack Per cominciare, Freya scese in picchiata verso il suolo e virò all’ultimo istante, sfiorando le cime degli alberi. Con una serie di spirali prese di nuovo quota e poi continuò a fare evoluzioni fino a quando i due ragazzi erano completamente disorientati. Che esperienza magnifica! Ari non voleva più arrivare, avrebbe voluto volare per sempre.
Ma le leghe correvano alle loro spalle e ben presto la città di Mitrio, dove si trovava il monastero, apparve alla vista. Era molto ben organizzata, con una parte alta, come Asgord, dove risiedeva il Governatore della città e vi erano gli edifici di culto, le scuole, le botteghe degli artisti e le case dei nobili, ed una parte bassa, con le case della gente comune, gli empori, l’arena ed un grande piazzale dove si teneva il mercato. Qualche miglia più in là, sorgeva il monastero; un luogo di pace in cui ritrovare se stessi infatti, quando Ari lo vide pensò che non c’era posto migliore per contemplare la natura e per vivere nella preghiera ed in meditazione. Era circondato da montagne molto alte, sulle quali viveva una comunità di draghi indoeuropei. Era senza dubbio un luogo protetto, in quanto le montagne erano troppo alte per essere valicate e il monastero era sotto la protezione della dragonessa Freya, amica inseparabile di Jack. Nessuno sa come i due si siano conosciuti, forse in un viaggio nelle lontane terre d’Oriente; fatto sta che da quel momento i due erano diventati inseparabili. Si dice che Jack trovò la dragonessa in punto di morte, dopo essere stata attaccata da un maschio, che le aveva rubato le uova, e per riconoscenza Freya aveva deciso di abbandonare il compagno e vivere viaggiando per il mondo. Era stata messa ben presto a capo dei draghi che vivevano lì e le fu affidato il compito di proteggere l’unico baluardo sicuro di quegli stolti, o eroi, che ancora si opponevano agli Illuminati. A parte il Consiglio, infatti, nessun’altro dichiarava di schierarsi all’uno o all’altro partito, perché sarebbe stato davvero troppo rischioso.
Quando furono avvistati dai monaci, una gran folla si apprestò ad accogliere i ragazzi: erano tutti molto curiosi di conoscere colei che avrebbe deciso il loro destino.Ke ne dite??? Secondo me fa leggermente schifo, ma mi ci sono scervellata parecchio e ora cerco di progredire ed andare avanti!!! | |
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